Scoperti vasi linfatici nel cervello: possibili nuove spiegazioni alle malattie neurologiche con componente immunitaria
Scoperta per la prima volta la vascolarizzazione linfatica nel sistema nervoso centrale. Questa la fantastica rivelazione di uno studio pubblicato il 1 giugno 2015 sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, condotto dalla University of Virginia (UVA) School of Medicine (University of VirginiaHealth Sistem), ad opera di vari autori.
Condotto su modello animale di topo, lo studio dal titolo Structural and functional features of central nervous system lymphatic vessels (Caratteristiche strutturali e funzionali del sistema nervoso centrale) è assolutamente innovativo perché porta alla luce per la prima volta nella storia, la relazione tra cervello e sistema immunitario attraverso i vasi linfatici che rivestono i seni durali, di cui nulla si sapeva sino ad oggi.
“Il cervello è come qualsiasi altro tessuto connesso al sistema immunitario periferico attraverso i vasi linfatici meningei – spiega uno degli autori dello studio, Jonathan Kipnis, PhD, Professore al Dipartimento di Neuroscienze e Direttore del Centro BIG (Center for Brain Immunology and Glia) presso la stessa Università – e questo cambia interamente il modo di percepire l’interazione neuro-immunitaria”.
L’eccezionalità di questa scoperta si deve leggere in relazione alle sue ripercussioni sulla eziologia delle malattie neuroinfiammatorie e neurodegenerative legate alla disfunzione del sistema immunitario. Pensiamo ad esempio ai malati di sclerosi multipla con attacchi immunitari, per i quali – chiarisce Kipnis – “si potrebbe adottare un approccio automatico, considerando che questo avviene perché il cervello è come qualsiasi altro tessuto connesso al sistema immunitario periferico attraverso i vasi linfatici meningei”.
Tra i ruoli del sistema linfatico – che è formato da un’intricata trama di vasi – c’è quello che riguarda la funzione di raccogliere i fluidi tra gli interstizi dei tessuti per drenarli e trasportarli verso regioni centrali del corpo. Esso svolge inoltre una funzione di selezione e eliminazione delle parti di rifiuto e delle sostanze ‘nemiche’ dell’organismo (come i patogeni) ed è collegato al sistema immunitario.
In virtù di questo compito essenziale svolto nell’organismo dai vasi linfatici si può iniziare a riconsiderare sia il funzionamento del cervello, che le malattie che lo colpiscono, come ad esempio l’Alzheimer dove – stando alla spiegazione dei ricercatori americani riportata su quotidianosanità.it – “si verificano accumuli di grandi frammenti di proteine per cui riteniamo che tali frammenti potrebbero accumularsi a causa del fatto che non vengono rimossi in maniera efficace da questi vasi sanguigni […] Riteniamo che per ciascuna malattia neurologica che ha una componente immunitaria, tali vasi sanguigni possano giocare un ruolo centrale. È difficile immaginare che questi vasi non siano coinvolti in una malattia [neurologica] con una componente immunitaria”.
Rimasti nascosti per molto tempo data la lo posizione ben occultata perché molto vicini ai vasi sanguigni, questi vasi linfatici nel SNC sono stati scoperti nell’ambito di questo studio perché ‘fotografati’ tramite tecniche di imaging (generazione di immagini) nell’area dei ‘sinus’, ossia nelle cavità che si trovano principalmente nelle ossa del viso connessa con le cavità nasali.
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