Pubblichiamo di seguito la lettera che il presidente del ROI, Paola Sciomachen, ha voluto diffondere per fare il punto della situazione a pochi mesi dall’elezione. La missiva è indirizzata a tutti i soci ma inevitabilmente, a tutto il mondo dell’Osteopatia.
Invitiamo pertanto, anche chi non è iscritto al Registro degli Osteopati d’Italia, a partecipare a questo momento cruciale per l’Osteopatia italiana e ringraziamo Paola e il Consiglio Direttivo per l’impegno profuso e per questo messaggio chiarificatore, di confronto e colloquio col mondo osteopatico.

Cari Colleghi,

sono trascorsi solo 2 mesi dalla mia elezione, ma sono già molti i temi che mi hanno visto impegnata, assieme alneo eletto Consiglio Direttivo, per definire quel cambio di passo cui tutti auspichiamo e che giorno dopo giorno si concretizzerà in un vero e proprio rinnovamento.

Avremmo voluto iniziare il nuovo mandato prendendoci il tempo necessario per assolvere agli incarichi amministrativi ed organizzativi e potervi quindi comunicare con soddisfazione come stiamo impostando il nostro lavoro nei confronti dell’associazione.
In quest’ultimo mese, però, è stato incalzante e prioritario occuparci dell’aspetto politico in merito al riconoscimento della professione poiché, come sapete, ci siamo trovati a dover affrontare una situazione che lo vedeva già in discussione senza che noi osteopati avessimo ancora presentato un progetto. Dovendo rispettare le tempistiche della politica, che ci hanno imposto un’accelerazione inevitabile della nostra strategia, abbiamo agito nell’interesse di tutelare noi tutti ed il nostro lavoro, avvalendoci del supporto di professionisti esterni.

Qualcuno abbastanza famoso diceva che «l’immaginazione fa perdere le battaglie» (Honoré de Balzac, Massime e pensieri di Napoleone). È quello che rischia di accadere se continuiamo a perderci tra i commenti e i pareri di chi, al nostro interno, strumentalizza informazioni ufficiose, stravolgendone i contenuti, diffondendo falsità che stanno seriamente compromettendo i nostri sforzi.



Se nel mondo politico abbiamo trovato dialogo e confronto su proposte concrete, tra gli associati stanno emergendo conflitti e polemiche alimentate da un virus che punta a sbriciolare quel gruppo unitario di osteopati che crede in un cambiamento possibile. Vorremmo rassicurarvi sul fatto che stiamo lavorando, sia a livello governativo che parlamentare, per perseguire gli obiettivi che avevamo condiviso insieme e per i quali voi avete eletto questo Consiglio Direttivo, quali il riconoscimento della professione, la laurea quinquennale e la sanatoria del pregresso.

Proprio su quest’ultimo aspetto, a nome del Consiglio Direttivo, ribadisco che è ferma intenzione di questa associazione salvaguardare e tutelare tutti i nostri professionisti senza distinzione alcuna e proseguiremo in questo impegno qualora il Governo dovesse pronunciarsi in modo diverso.

La fiducia in un vero processo di riforma condivisa non nasce da presunzioni, ma dalla motivata convinzione che le ragioni alla base del cambiamento e della crescita debbano avere proprio noi tutti tra i protagonisti. Occorre una visione matura, realistica e nel contempo innovativa per far crescere il ruolo e il prestigio sociale della nostra professione in uno scenario che sta trasformandosi. Ho rispetto delle opinioni diverse, ma ci sono momenti, come questo, in cui si deve fare in modo che il senso di responsabilità ed il desiderio di superare la conflittualità improduttiva trovino terreno fertile. Questo è certamente utile, se non indispensabile, al raggiungimento del nostro comune obiettivo. Non esistono soluzioni miracolistiche: c’è bisogno di tempo e di unità. Per questo, a nome  anche di tutto il Consiglio Direttivo, vi chiedo di sostenere unitariamente il nostro lavoro, non dando seguito e valore a notizie non ufficiali.

Siamo coscienti delle responsabilità che ci avete affidato. Stiamo lavorando senza tregua per tutti gli osteopati, per tutti noi.

Paola Sciomachen
Il Presidente