Circa 200 pazienti nell’isola di Cozumel, in Messico, durante la missione della scorsa estate, hanno potuto capire come porre rimedio alle proprie malattie grazie all’Osteopatia.

Questa la mission dei medici italiani del Regnum Christi tra cui l’osteopata Andrea Di Salvatore, in missione anche quest’anno in un posto in cui non c’è assistenza sanitaria pubblica e dove l’arrivo dei medici specialisti italiani consente a moltissimi pazienti di capire qualcosa di più sul proprio stato di salute e soprattutto sull’importanza della prevenzione in ambito sanitario.

Svariate le patologie più diffuse per le quali l’Osteopatia è stata di grande aiuto: “in quei posti c’è tanta malnutrizione – spiega Di Salvatore – pochissima igiene, donne che partoriscono sino a 10, 12 volte con cicatrici da isterectomia per evitare gravidanze, patologie gastro-intestinali e tanti altri disturbi che hanno richiesto interventi organizzati con tutti i colleghi medici con cui ci siamo divisi il lavoro in seguito ad un triage d’ingresso, in seguito al quale ho eseguito i trattamenti osteopatici in totale libertà”.



Assolutamente spartani i luoghi d’intervento, dalle scuole alle capanne dei vari villaggi adibiti a studi ambulatoriali d’evenienza.

“L’esperienza si ripete anche quest’anno – ci dice l’unico osteopata del team – ma rispetto alla scorsa volta amplierò il gruppo portando con me studenti diplomandi della scuola di osteopatia CSOT, così potranno fare clinica su pazienti ‘veri’. Ripeteremo l’esperienza sempre in Messico ma in zone più interne della giungla Maya, in Quintana roo, nello Yucatàn, in villaggi dove non parlano neanche spagnolo ma solo lingua Maya”.

Oltre all’osteopata Di Salvatore, fanno parte del team anche un dentista, una ginecologa, due anestesiste, un chirurgo ed una capo sala dell’ospedale Regina Elena di Roma che, insieme ad altri volontari accompagnati da P. Sergio Còrdova accompagnatore spirituale del gruppo, l’anno scorso hanno vissuto un’esperienza molto forte di aiuto e assistenza volontaria, accolti con grande entusiasmo dalla popolazione locale nei villaggi di San Juan de Dios e Nuevo Xcan.