Rispetto della relazione tra il corpo, la mente e lo spirito, dell’integrità strutturale e funzionale del corpo e della sua tendenza intrinseca ad auto-curarsi. Questi alcuni dei principi alla base dell’Osteopatia, una disciplina che, in quanto olistica, considera il corpo nel suo insieme, dove il trattamento osteopatico altro non è che l’influenza facilitante per incoraggiare questo processo di auto-regolazione che esula dall’utilizzo dei farmaci per essere in salute. E’ in quest’ottica che anche l’alimentazione assume un ruolo centrale, essendo una premessa essenziale al garantire il buon funzionamento dell’organismo. E’ l’alimentazione che fornisce l’energia per ogni processo del corpo in cui sono coinvolte bilioni di cellule.

In linea con i princìpi osteopatici, sempre più ricerche scientifiche stanno dimostrando l’esistenza e le potenzialità di percorsi alternativi ai farmaci per  la salute, ed è clamorosa la notizia di qualche giorno fa, riguardo una rivoluzionaria ricerca sul cancro svolta negli Stati Uniti e che si basa sul potenziale della vitamina C in via endovenosa per combattere il cancro. Questo fa riflettere sul fatto che, probabilmente, l’assunzione della vitamina C attraverso l’alimentazione non è abbastanza sufficiente e che questa incompletezza, protratta nel tempo, determini un gap nell’organismo per cui “si rende necessaria” la via endovenosa, più diretta, veloce.

Inoculata endovena, la vitamina C potrebbe rafforzare le terapie contro il cancro (soprattutto quello alle ovaie) e ridurre la tossicità della chemioterapia. E’ quanto reso noto da uno studio americano dell’Università del Kansas e pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine il 5 febbraio 2014.

“Per via endovenosa, ma non per via orale – si legge nell’abstract dello studio – l’acido ascorbico (vitamina C) produce concentrazioni millimolari sia nel sangue che nei tessuti, uccidendo le cellule tumorali senza danneggiare i tessuti sani”.

Testato su topi e su un gruppo di pazienti, lo studio sembra promettere dunque l’aprirsi di strade alternative alla cura del cancro. Nello specifico è stato studiato come nel liquido che circonda le cellule tumorali, le concentrazioni millimolari di ascorbato esercitino effetti pro-ossidanti mediando la formazione di perossido di idrogeno (H2O2), che uccide le cellule tumorali. In parte dei pazienti sono diminuiti gli effetti secondari della chemio. Nei topi il trattamento a base di vitamina C combinato con la chemioterapia ha rallentato il tumore.



Benché specifichino la necessità di confermare questi importanti risultati in studi clinici più ampi, gli autori dello studio hanno peraltro dimostrato una riduzione della tossicità associata alla chemioterapia nei pazienti con carcinoma ovarico.

La ricerca dell’Università del Kansas è solo l’ultima di una serie di studi importanti finalizzati a dimostrare l’efficacia della vitamina C. E’ il caso dello studio pubblicato su Journal of Agricultural and Food Chemistry già nel 1993 – sulle potenzialità dei flavonoidi (contenuti nel limone) per limitare l’azione di particolari molecole con alto potenziale cancerogeno. O ancora un’altra ricerca pubblicata nel 2001 sulla rivista Nutrition and Cancer e indicizzata su PubMed che ha affermato l’importante ruolo dei limonoidi degli agrumi sull’inibizione differenziale di proliferazione delle cellule tumorali umane.

Più recente è invece lo studio scientifico pubblicato sul Current Cancer Drug Targets a giugno 2010 che ha confermato le potenzialità dei flavonoidi nel rallentare il processo di duplicazione delle cellule tumorali.

Anche secondo l’Istituto di Scienze della Salute di Baltimora, il limone uccide le cellule tumorali, anzi sarebbe “10mila volte più forte della chemioterapia”: leggi qui.

E’ dunque importante che tutti, a partire dalla propria alimentazione quotidiana, integrino il più possibile la propria dieta con la vitamina C, ecco come:

  • Aumentando considerevolmente l’assunzione di frutta e verdura cruda a partire dalla prima colazione;
  • Introdurre gli estratti di frutta che aumentano di molto l’afflusso nell’organismo di vitamina C senza le fibre;
  • Utilizzare della vitamina C – come per esempio Altrient C – che produce un aumento del livello di Vitamina C nel sangue quasi doppio di quello teoricamente possibile con l’assunzione di qualunque tipo di Vitamina C in forma orale.