{"id":2748721,"date":"2020-08-20T14:13:30","date_gmt":"2020-08-20T12:13:30","guid":{"rendered":"https:\/\/www.tuttosteopatia.it\/?p=2748721"},"modified":"2020-08-20T14:16:19","modified_gmt":"2020-08-20T12:16:19","slug":"ho-lottato-per-affermare-losteopatia-in-danimarca-la-storia-dellosteopata-claudio-colombi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.tuttosteopatia.it\/ho-lottato-per-affermare-losteopatia-in-danimarca-la-storia-dellosteopata-claudio-colombi","title":{"rendered":"\u201cHo lottato per affermare l\u2019osteopatia in Danimarca\u201d: la storia dell’osteopata Claudio Colombi"},"content":{"rendered":"
Continuiamo il nostro racconto di storie di osteopati italiani all’estero. Storie di successo, ma anche di ostacoli, come quella raccontataci da Claudio Colombi<\/strong>, osteopata milanese trapiantato in Danimarca da pi\u00f9 di vent’anni dove ha ricoperto anche cariche importanti, affrontando con grande coraggio e determinazione condizioni avverse in un Paese che a inizi 2000 contava solo 5 osteopati, provenienti da Inghilterra e Australia, e dove l\u2019osteopatia era pressoch\u00e9 sconosciuta.<\/p>\n \u201cNel 1998 ero al 5\u00b0 anno della scuola di osteopatia in Italia e una volta in Danimarca <\/em>\u2013 ci racconta Colombi raggiunto al telefono – ho fatto richiesta di permesso di soggiorno al Ministero degli esteri in qualit\u00e0 di massofisioterapista, che era il titolo in mio possesso, ma non riconosciuto in quel Paese\u201d<\/em>.<\/p>\n Un inizio tutt’altro che semplice per Claudio, che qualche anno dopo avrebbe addirittura ricoperto la carica di presidente della prima associazione di categoria danese,\u00a0Danske Osteopater,\u00a0<\/em>che poi sarebbe diventata membro del FORE (ora EFFO), ma solo dopo un periodo di adattamento in un Paese molto chiuso e con molti pregiudizi verso un italiano con una professione misconosciuta, che non gli avrebbe permesso in alcun modo di ottenere il permesso di soggiorno necessario per vivere e lavorare in Danimarca, pur con la sua brillante formazione ed esperienza, e malgrado esercitasse gi\u00e0 in Italia nella sua avviatissima clinica milanese in collaborazione con osteopati, chiropratici, medici, fisioterapisti, dentisti e ginecologi.<\/p>\n \u201cHo lottato parecchio <\/em>\u2013 racconta l\u2019ex presidente dell’associazione Danske Osteopater – inizialmente mi hanno addirittura suggerito un inquadramento come pizzaiolo per poter ottenere subito un permesso di soggiorno quinquennale, ma dopo ho potuto ottenere un permesso di 6 mesi dimostrando di avere abbastanza denaro per autosostentarmi al quale \u00e8 seguito, per i successivi 6 mesi, un altro permesso semestrale concessomi dopo l\u2019avvio del mio primo studio.\u00a0<\/em>All’inizio \u00e8 stato abbastanza sconfortante<\/em>\u00a0al netto delle imposte molto alte in Danimarca e di un inizio da libero professionista in uno studio che dividevo con un medico biopata che mi ha aiutato molto, guadagnavo in 6 mesi ci\u00f2 che in Italia guadagnavo in un giorno!\u201d<\/em>.<\/p>\n Ma non ha demorso, e con tenacia e caparbiet\u00e0 ha continuato a perseguire la sua strada lavorando solo come osteopata libero professionista, lasciando definitivamente la clinica in Italia nel 2001.<\/p>\n