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Osteopatia per la Gravidanza: studio preliminare di outcome ostetrico presso gli Ospedali della ASL2 ligure, provincia di Savona

Autori

  • Siccardi Marco, MD, DO.
  • Perlo Bruno, DO.
  • Pratticò Mirko, DO.
  • Valle Cristina, DO.
  • DiMatteo Fiorenza, DO.
  • Angius Valentina, Ost.
  • Bianco Giorgia, Ost.
  • Damonte Valeria, Ost.
  • Giusto Selene, Ost.
  • Tabò Marina, Ost.
  • Brichetto Clara,Ost
  • Valle PierFranco, MD
  • Zolezzi Andrea, MD.

Abstract

INTRODUZIONE
La qualità dell’evento nascita influenza il benessere del neonato e la qualità dell’attaccamento materno, nonché la salute stessa della donna. Il presente studio preliminare è orientato a valutare l’effetto del trattamento osteopatico (OMT) durante il terzo trimestre di gravidanza sulla qualità del travaglio e del parto e sui parametri intrapartum di benessere fetale.

MATERIALI e METODI
Le donne in gravidanza, che partecipavano agli incontri pre-parto organizzati dalle ostetriche delle UUOO di Ostetricia degli Ospedali di Savona e Pietra Ligure (SV), erano informate della
presenza dell’ambulatorio osteopatico all’interno delle strutture. Chi ha accettato di sottoporsi a OMT, è stata trattata una volta nella prima metà del terzo trimestre e una seconda volta
prima delle 38 settimane. Chi non ha accettato è entrato nel gruppo controllo.
Si è deciso di analizzare con il test del “chi-square” e di calcolare la “odds ratio” (OR) con il limite di confidenza al 95% (95%CI) esclusivamente i dati dei partogrammi delle primipare a
basso rischio afferite all’ambulatorio di osteopatia, accostati ai dati di un adeguato campione di primipare assistite nello stesso periodo di tempo.

RISULTATI
Il numero totale delle pazienti che sono afferite all’ambulatorio di osteopatia sono state 261, pari al 11,4% del totale delle nascite nel periodo 2014-2015. Le primipare OMT entrate in travaglio
di cui sono stati disponibili i partogrammi sono state 119.
Per quanto riguarda i parametri di outcome ostetrico sono stati evidenziati nel gruppo controllo rispetto al gruppo OMT: un ricorso maggiore al taglio cesareo durante il travaglio (20,5% vs 9,2%: p= o.o3; OR 2,51 e 95%CI 1,07-6,10), un tasso maggiore di parti distocici operativi (vacuum e manovre di Kristeller) (13,8% vs 3,7% : p= o.o1; OR 4,12 e 95%CI 1,26-15,73) e infine un maggiore utilizzo della episiotomia (19,4% vs 8,4%: p= o.o3; OR 2,61 e 95%CI 1,06-6,67). Nel gruppo controllo il liquido amniotico è risultato più frequentemente tinto di meconio (M1-M3)
rispetto ai controlli (24,3% vs 13,4%: p= 0,05; OR 1,06 e 95%CI 0,99-4,35)



DISCUSSIONE
La presenza del liquido amniotico tinto di meconio è uno degli indicatori di ipossia fetoplacentare. L’OMT sembra favorire anche la diminuzione dei parti operativi e dei tagli cesarei eseguiti durante il travaglio: procedure a rischio di distress respiratorio e emorragia intracranica neonatale. Il minore uso della episiotomia diminuisce nella neo-mamma il rischio di dolore e di
incontinenza post-partum, condizioni associate a patologia depressiva: il benessere materno favorisce il legame affettivo e l’allattamento al seno, entrambi comportamenti protettivi nei
riguardi della salute del neonato.

CONCLUSIONI
I dati della nostra esperienza iniziale sembrano sostenere che il trattamento osteopatico durante il terzo trimestre di gravidanza può essere in grado supportare la fisiologia del parto.

KEYWORDS:

DOI:

ID: 2572864

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