Tuttosteopatia.it https://www.tuttosteopatia.it Il portale dell'Osteopatia Fri, 17 Jan 2025 14:59:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=4.9.13 Possiamo prescindere dall’alimentazione in osteopatia? https://www.tuttosteopatia.it/possiamo-prescindere-dallalimentazione-in-osteopatia https://www.tuttosteopatia.it/possiamo-prescindere-dallalimentazione-in-osteopatia#respond Tue, 14 Jan 2025 23:01:33 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4577177
Siamo fatti di quello che mangiamo e le difese immunitarie si costruiscono nell’intestino: basterebbero queste affermazioni per ricordarci che è impossibile aiutare qualsiasi persona o occuparsi della sua salute senza osservare la sua alimentazione e questo indipendentemente dalla “specializzazione” medica. Per chi come noi osteopati si occupa per “statuto” di approccio olistico è imprescindibile, scontato […]

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Siamo fatti di quello che mangiamo e le difese immunitarie si costruiscono nell’intestino: basterebbero queste affermazioni per ricordarci che è impossibile aiutare qualsiasi persona o occuparsi della sua salute senza osservare la sua alimentazione e questo indipendentemente dalla “specializzazione” medica.

Per chi come noi osteopati si occupa per “statuto” di approccio olistico è imprescindibile, scontato e deve essere automatico. Da anni predico che la prima domanda che qualsiasi terapeuta deve fare al suo paziente a prescindere dal motivo della consultazione è se va al bagno tutti i giorni. Chi ha avuto la possibilità di vedere il mio spettacolo: “Chi è causa del suo mal pianga sul cesso” sa che anche se in forma comica lo sostengo convintamente.

L’osservazione del transito intestinale ci permette di capire, insieme ad altri fattori, il tipo di alimentazione del paziente ma per poterlo aiutare è indispensabile per noi conoscere tutto il meccanismo; badate, non mi riferisco al rapporto tra carboidrati, grassi e proteine o peggio ancora alla preistorica classificazione per calorie ma tengo conto dei valori legati alla quantità in relazione alla qualità del cibo e prima ancora alla considerazione che possiamo stare settimane senza mangiare, giorni senza bere e solo pochi minuti senza respirare.
Quest’ultima frase ci permette di comprendere le priorità e considerare come agisce la respirazione nell’ambito dell’alimentazione. Per esempio, solo per farvi capire la relazione presente tra le due, vi invito a osservare una persona obesa mentre mangia e a contare i suoi atti respiratori. Non esiste un obeso che non iperventila e per questo non avendo tempi di apnea, non può avere il tempo di masticare .

Come osteopati dobbiamo assolutamente osservare il funzionamento intestinale e saper individuare i segnali disfunzionali per poter dare i giusti consigli perché ci sarà sempre una relazione tra contenuto e contenitore. Gli errori di contenuto (alimentazione) inevitabilmente generano delle reazioni sul contenitore (intestino) che reagirà come minimo contraendosi e quelle tensioni viscerali si riverseranno sulla struttura. Nella mia esperienza ultra ventennale posso affermare senza paura di essere smentito che l’80% delle lombalgie ha origine viscerale e avendo sempre a mente la domanda osteopatica di cui abbiamo già parlato in una altro editoriale “Perché” , dovendo cercare la concausa di una tensione viscerale non mi riesce di farlo a prescindere dall’alimentazione.

Se tutto questo non fosse sufficiente possiamo aprire l’enorme capitolo sul microbioma intestinale e la sua relazione con le difese immunitarie che oggi come oggi dovrebbe essere una materia di cui discutere al telegiornale viste le quantità industriali di ricerche pubblicate e le implicazioni sulla salute esasperate dall’incosciente abuso di antibiotici che ha portato tante persone a mettere a rischio la loro vita, ma di questo riparleremo in un’altra occasione

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Nuovo codice AtEco per gli osteopati https://www.tuttosteopatia.it/nuovo-codice-ateco-per-gli-osteopati https://www.tuttosteopatia.it/nuovo-codice-ateco-per-gli-osteopati#respond Tue, 14 Jan 2025 09:21:58 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4577150
Quando si comincia una nuova professione, il primo passo da compiere è l’apertura della partita IVA. E la prima indicazione da dare per poter aprire la partita IVA è quella dell’attività economica che si intende praticare. Quindi, la prima scelta da compiere è quella del codice dell’ATtività ECOnomica o, più semplicemente, del codice AtEco. Tutti […]

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Quando si comincia una nuova professione, il primo passo da compiere è l’apertura della partita IVA. E la prima indicazione da dare per poter aprire la partita IVA è quella dell’attività economica che si intende praticare.

Quindi, la prima scelta da compiere è quella del codice dell’ATtività ECOnomica o, più semplicemente, del codice AtEco.

Tutti i codici AtEco sono indicati in un “librone” gestito dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e servono per fini statistici (quanto fatturano tutti quelli che usano lo stesso codice AtEco? Quanti sono quelli che utilizzano lo stesso codice? Come sono divisi nel territorio? E altro del genere).

L’Agenzia delle Entrate utilizza quei codici anche per altro: chi sceglie il regime forfettario, per esempio, sa che, a seconda del codice scelto, varierà la sua “redditività”, cioè quale percentuale del suo fatturato sarà sottoposta alla c.d. tassazione sostitutiva.

Durante il periodo pandemico, per poter fare un altro esempio, i codici AtEco sono stati utilizzati per indicare le possibili riaperture successive al e, ma anche per eventuali rimborsi, come indicati nei Decreti Ristori.

Il rapporto tra osteopati e codici AtEco non è mai stato semplicissimo: non esisteva – e non esiste tuttora – un codice AtEco specifico, soprattutto perché i “numeri” degli osteopati non sono statisticamente significativi quali quelli dei medici o dei fisioterapisti o, dal 2025, degli infermieri e delle ostetriche.

Alla fine degli anni ’80, quando i primi osteopati cominciavano a lavorare, sembrò naturale scegliere come codice il 96.09.09 «altre attività di servizi per la persona n.c.a.». Non ci si confondeva con le professioni sanitarie esistenti e, comunque, sembrava un codice indicato per la propria attività. In realtà le problematiche legate a questo codice vennero fuori al riordino dei codici, avvenuto nel 2007, quando l’ISTAT specificò che le professioni comprese in quel codice erano di tutt’altro genere – si pensi agli astrologi e agli spiritisti, per esempio -. Problematiche confermate dalla redditività del forfettario di questo codice, il 67%, inspiegabilmente inferiore a quello delle professioni sanitarie o tecniche, il 78% e, per citare nuovamente il periodo pandemico, le forzate chiusure, ben più lunghe di quelle indicate per altri codici. Per dovere di cronaca si deve sottolineare che le associazioni relative alle medicine complementari e alternative quali i naturopati, per esempio, suggeriscono questo codice, quanto meno fino all’attuale riforma.

A partire dal 2007, quindi, sembrò più idoneo dare nuove indicazioni, optando per i codici 86.90.29 “altre attività paramediche indipendenti” e 74.90.99 “altre attività professionali n.c.a.”, suggerendo il primo a chi avesse un titolo sanitario pregresso e il secondo a chi, invece, non ne fosse in possesso.

Perché questa differenziazione? Fondamentalmente per tre motivi:
il “rischio di comparto INAIL” che per 86.90.29 è rischio “alto” e per il 74.90.99 è “basso”: a quali rischi verrebbe sottoposto, infatti, il dipendente dell’osteopata che non utilizza macchinari?

i “cluster degli indici sintetici di affidabilità” (gli indici che l’Agenzia delle Entrate utilizza per dare una pagella a tutti i professionisti) che elencano tutte le professioni che possono scegliere l’86.90.29, senza indicare gli osteopati;

ma, soprattutto, perché il “librone” del codice AtEco specifica che tutti i codici che iniziano con 86 si riferiscono a “paramedici professionisti legalmente abilitati al trattamento dei pazienti”. E chi non ha una laurea in una professione sanitaria, fino al completamento dell’iter della regolamentazione in osteopatia, non ha una legale abilitazione.
Nel 2025 l’ISTAT ha deciso di riformare i codici, per adeguarli all’ultima revisione della classificazione europea NACE. Ha eliminato il codice 86.90.29 e, contemporaneamente, ne ha creato uno nuovo:

86.99.01 “tecniche di trattamento del corpo”

che sembra essere il più adatto a definire l’attività economica degli osteopati, insieme a quella di altri professionisti, quali i massofisioterapisti, per esempio.

Nelle nuove indicazioni è stato comunque creato il codice 86.99.09 “altre attività varie per la salute umana n.c.a.”, generico come lo era l’86.90.29, che potrebbe essere utilizzato laddove dovesse sembrare questa la descrizione più vicina a quella che è la propria attività, anche se, a parere di chi scrive, il nuovo codice, quello relativo alle tecniche di trattamento del corpo, sembra molto più rappresentativo.

Altre novità importanti sono i nuovi codici creati nell’ambito della salute. Nella classe “attività di medicine complementari e alternative” sono inseriti i codici 86.96.01 (chinesiologia) e 86.96.09 (attività di medicine complementari e alternative n.c.a. – non classificabili altrove). Per lo sport e i laureati in scienze motorie si apre uno spiraglio nell’ambito della salute e, finalmente, anche in Italia le medicine complementari e alternative vedono il loro primo concreto riconoscimento.

Che devono fare, allora, gli osteopati? Hanno tempo fino alla fine di marzo per adeguare i propri codici alle novità. Per il momento, in ogni caso, non sono previste sanzioni per chi non dovesse farlo in tempo utile.

Per amore di precisione va aggiunto che, dall’analisi fatta dall’EUROSTAT, nell’Explanatory notes alla Rev. 2.1 della NACE, l’osteopatia risulta inclusa nel codice 86.96 “Traditional, complementary and alternative medicine activities” insieme a omeopatia, chiropratica, cristalloterapia, iridologia, chinesiologia e radionica. E che gli esempi delle professioni con tecniche di trattamento del corpo, o body treatment techniques, sono shiatsu, thai massage, watsu, tuina qigong. In Italia, dove l’osteopatia è ormai prossima a diventare professione sanitaria, l’osteopatia non può certamente essere inclusa nelle medicine complementari e alternative e che, rientrando i codici che iniziamo per 86.99 comunque nelle professioni sanitarie, la scelta più idonea, nonostante gli esempi di eurostat, continua a sembrare quella del 86.99.01.

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10 anni da quando ci ha lasciati Maurice https://www.tuttosteopatia.it/10-anni-da-quando-ci-ha-lasciati-maurice https://www.tuttosteopatia.it/10-anni-da-quando-ci-ha-lasciati-maurice#respond Fri, 10 Jan 2025 14:55:24 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4575356
Sono passati già 10 anni da quando Maurice Audouard ci ha lasciati. Maurice è stato il direttore del CERDO che insieme all’IIO sono state le prime scuole di osteopatia in Italia, si può indubbiamente dire che ha scritto la storia dell’osteopatia italiana non solo per le migliaia di osteopati formati direttamente, ma anche per tutte […]

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Sono passati già 10 anni da quando Maurice Audouard ci ha lasciati. Maurice è stato il direttore del CERDO che insieme all’IIO sono state le prime scuole di osteopatia in Italia, si può indubbiamente dire che ha scritto la storia dell’osteopatia italiana non solo per le migliaia di osteopati formati direttamente, ma anche per tutte le scuole nate da allievi che hanno frequentato il Cerdo. Se volete sapere di più sulla storia del Cerdo e sulla sua nascita potete leggere questo articolo:
https://www.osteopedia.com/storie-dell-osteopatia/la-storia-del-c-e-r-d-o-di-roma/
Questo anniversario è di particolare rilevanza se messo in relazione al momento storico in cui ci troviamo con il passaggio dalle scuole di osteopatia come le abbiamo conosciute e dove tutti noi osteopati ci siamo formati, all’Università dove da questo anno in poi sarà delegata la formazione osteopatica. Molti giovani osteopati e certamente le prossime generazioni non possono sapere che è esistito un tempo in cui c’erano delle scuole, come il Cerdo negli anni novanta, dove al primo anno si iscrivevano anche in sessanta ma alla fine del sesto anno arrivavano in venti, perchè Maurice era rigoroso, era esigente e voleva essere sicuro per il buon nome dell’osteopatia che uscissero dalla sua scuola solo osteopati preparati e in grado di non mettere in difficoltà l’osteopatia nel suo complesso. Ora a distanza di tempo qualcuno potrebbe criticare il suo approccio pedagogico ma non la sua passione e dedizione all’insegnamento e alla cura con cui cercava di trasmettere le nozioni base dell’osteopatia. Ho avuto la fortuna di averlo come Maestro ma chi ha avuto modo di conoscerlo meglio perchè oltre ad averlo come insegnante lo ha coadiuvato in anni di collaborazione nella direzione della scuola è Mauro Longobardi a cui abbiamo chiesto un ricordo:
“A 10 anni dalla scomparsa di Maurice Audouard è ancora vivo il desiderio di rendere omaggio a una figura straordinaria che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’osteopatia. Maurice ha innanzitutto rappresentato, per me come per molti colleghi, la miccia che ha acceso la passione per l’osteopatia. Fondatore e direttore della scuola di osteopatia CERDO ha portato in Italia un approccio all’osteopatia che coniugava rigore e umanità. Pioniere e maestro, Maurice è stato non solo un professionista di altissimo livello, ma anche un ispiratore per intere generazioni di osteopati.”
Siamo certi che il messaggio da lui lasciato nel mondo dell’osteopatia italiana sia ancora vivo nelle mani di tantissimi osteopati , ci sono decine di migliaia di persone che non sanno che gran parte del beneficio che hanno ricevuto parte da un francese che viveva a Cadenet in Provenza e che un giorno si fece carico di gestire una scuola di osteopatia a Roma.

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Osteopati di Same Hands ETS al carcere di San Vittore per promuovere il benessere fisico e psichico dei detenuti https://www.tuttosteopatia.it/osteopati-di-same-hands-ets-al-carcere-di-san-vittore-per-promuovere-il-benessere-fisico-e-psichico-dei-detenuti https://www.tuttosteopatia.it/osteopati-di-same-hands-ets-al-carcere-di-san-vittore-per-promuovere-il-benessere-fisico-e-psichico-dei-detenuti#respond Tue, 03 Dec 2024 14:56:40 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4558327
Vi abbiamo già parlato di Same Hands ETS il progetto di volontariato osteopatico promosso da Federico Tieghi sin dal 2011, con l’obiettivo di fare formazione e sostegno terapeutico gratuito per bambini, ragazzi, orfani, disabili e famiglie in stato di necessità in un centro per bimbi disabili chiamato “Mama Kevina Hope Center” a Same, Tanzania nord-occidentale. […]

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Vi abbiamo già parlato di Same Hands ETS il progetto di volontariato osteopatico promosso da Federico Tieghi sin dal 2011, con l’obiettivo di fare formazione e sostegno terapeutico gratuito per bambini, ragazzi, orfani, disabili e famiglie in stato di necessità in un centro per bimbi disabili chiamato “Mama Kevina Hope Center” a Same, Tanzania nord-occidentale. Il progetto si evolve e “tocca” nuovi contesti sensibili in cui prestare aiuto in un’ottica di solidarietà tipica dell’ambizioso progetto che, grazie all’impegno del suo fondatore Tieghi e del team di volontari osteopati, dal 2021 – ben 10 anni dopo l’esordio in Africa – è approdato anche nel carcere di San Vittore. Obiettivo, quello di offrire sostegno osteopatico ai detenuti, con la collaborazione della direzione sanitaria del carcere che decide, in base alle necessità, i detenuti da sottoporre ai trattamenti.
È stato proprio in occasione di un evento dedicato all’Africa che Tieghi ha incontrato il direttore sanitario dell’Istituto Penitenziario di San Vittore, nonché vice presidente di Medici Senza Frontiere Italia, dott. Ruggero Giuliani, e il direttore del carcere, dott. Giacinto Siciliano, dando così vita al progetto, oggi giunto al terzo anno.

Osteopatia nel carcere milanese di San Vittore

Sono circa 10 i detenuti che un giorno a settimana possono usufruire di trattamenti osteopatici gratuiti volti ad alleviare sintomatologie prevalentemente legate a traumi fisici diretti come fratture o traumi cervicali e lombari, peggiorate dalle precarie condizioni di vita dovute al sovraffollamento, alla sedentarietà e a condizioni psicologiche di grande stress che non di rado sfociano in atti di autolesionismo.
“Il criterio di selezione dei pazienti da trattare è molto legato non solo alla condizione fisica ma anche all’aspetto psicologico – spiega Federico Tieghi – su cui abbiamo visto gli effetti positivi della manipolazione osteopatica nel riequilibrio a livello neurovegetativo, quindi nel favorire una condizione di calma e agio che in ambienti come quelli carcerari caratterizzati da disordini all’ordine del giorno, non è un aspetto da sottovalutare”.

Le richieste di partecipazione al progetto da parte dei neo-diplomati in Osteopatia sono in aumento, attratti dall’opportunità di entrare in un contesto sociale complesso e di acquisire un’esperienza significativa, non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. “Ad oggi, coordino una decina di volontari che operano nei diversi reparti di San Vittore, sia nel penitenziario femminile che in quello per giovani adulti”, spiega l’osteopata Federico Tieghi.
A seguito del successo del progetto, è stato aperto anche un ambulatorio osteopatico all’interno del carcere, che offre servizi a prezzi agevolati – non più gratuiti – per i dipendenti dell’istituto, in particolare gli agenti della Polizia Penitenziaria.
Un aspetto particolarmente significativo di questo progetto è l’interesse crescente manifestato dai detenuti verso l’Osteopatia. “Nell’ultimo anno, molti di loro ci hanno chiesto di essere formati in osteopatia, un segno di grande apertura e desiderio di apprendimento. Stiamo quindi strutturando un corso di formazione in manipolazione rivolto a chi dimostri interesse”, aggiunge Tieghi.

Osteopatia in carcere: il modello San Vittore può essere replicabile

L’osteopatia in carcere non si limita a trattare i disturbi fisici, ma si rivela anche un potente strumento di supporto psicologico per i detenuti. Questo è uno dei punti di forza del progetto, che ha tutte le potenzialità per diventare un modello replicabile anche in altri istituti penitenziari.

“Nonostante le difficoltà burocratiche – aggiunge Tieghi – l’esperienza ha dimostrato che con determinazione e pazienza è possibile organizzare attività all’interno del carcere”.

Unisciti al team di volontari

Gli osteopati interessati a entrare a far parte del team di volontari possono scrivere a missionsamehands@gmail.com

>> Guarda il servizio RaiNews “Osteopatia in carcere: per curare muscoli, ossa e anima”

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Editoriale di Novembre https://www.tuttosteopatia.it/editoriale-di-novembre https://www.tuttosteopatia.it/editoriale-di-novembre#respond Mon, 02 Dec 2024 15:00:48 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4557718
Speravo in questo editoriale di novembre di raccontare dell’ultimo decreto per il riconoscimento dell’osteopatia sulle equipollenze e invece non si hanno ancora notizie. Restiamo comunque fiduciosi che mantengano la promessa che arrivi entro quest’anno, per cui abbiamo ancora un mese per credere che ciò avvenga. Quello che possiamo raccontare oggi è invece l’evento che ha […]

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Speravo in questo editoriale di novembre di raccontare dell’ultimo decreto per il riconoscimento dell’osteopatia sulle equipollenze e invece non si hanno ancora notizie. Restiamo comunque fiduciosi che mantengano la promessa che arrivi entro quest’anno, per cui abbiamo ancora un mese per credere che ciò avvenga.
Quello che possiamo raccontare oggi è invece l’evento che ha ufficialmente decretato la fine delle scuole di osteopatia così come le abbiamo conosciute in questi 30 anni, dando il via all’inizio dell’era universitaria.
L’ 8 novembre alla facoltà di Medicina dell’Università di Firenze si è inaugurato il primo anno accademico di un corso di laurea di osteopatia con una lezione tenuta dal nostro collega Tommaso Ferroni e dal dott. Lorenzo Genitori, che l’osteopatia la conosce molto bene. Una lezione dal titolo “Semantica Osteopatica” che ha visto l’aula piena non solo dei 30 ragazzi iscritti al corso, ma anche da medici e specializzandi di fisiatria e fisioterapisti. Alla fine di questo primo atto resta la preoccupazione di chi terrà le altre lezioni, alla luce del fatto che – come è noto dall’elenco docenti in chiaro sul sito dell’Università – che nessuno di loro è osteopata, aprendo così alla non remota possibilità che questi ragazzi vedranno di nuovo un osteopata in cattedra solo nelle lezioni pratiche che, ad oggi, non hanno una data né tantomeno docenti.

Altro evento di questi giorni è stato il convegno di Ábaton Onlus sull’Autismo a cui ho partecipato (perdendomi ahimè il Forum OsEAN a Saronno perché in contemporanea) e di cui ho scritto in questo articolo.
Sono emersi dati agghiaccianti che parlano di 1 bambino autistico ogni 77 nati. La buona notizia è che l’osteopatia può essere di aiuto e questo è dimostrato dai colleghi che lavorano in questo ambito con successo, ma ancora più importante, a mio avviso, è quello che possiamo fare per ricordare alle persone tutto quello che può essere utile sapere per prevenire questa “pandemia silenziosa”.

Sappiamo bene che per approcciarsi a un problema così complesso non possiamo cercare scorciatoie, quindi nonostante qualcuno prima o poi proporrà il vaccino o il farmaco contro l’autismo, noi invece sappiamo che quando c’è un problema non c’è mai una causa sola e che piuttosto che “incolpare” la genetica dobbiamo cercare nell’epigenetica, dunque nell’ambiente che impatta prima durante e dopo la gravidanza, a cominciare dalle intossicazioni di tutti i tipi. Oltre alle intossicazioni arcinote in gravidanza come droghe, fumo, alcol e farmaci, ci sono tutte quelle meno note ma segnalate già dal Ministero della Salute come gli interferenti endocrini (qui il decalogo completo) prima fra tutte le PFAS – Sostanze Perfluroalchiliche, e incredibilmente anche le intossicazioni generate da quei farmaci che vengono proposti per la prevenzione quali l’acido folico e che, a causa del biossido di titanio E171, possono essere fortemente tossici soprattutto se somministrati per mesi.
Quello che possiamo fare è cercare di spiegare alle persone come intossicarsi meno possibile e contemporaneamente cercare di suggerire la massima diluizione mantenendo un alto livello di idratazione che, vi ricordo, non si fa con l’acqua ma mangiando frutta e verdura cruda, sconfiggendo anche la “disinformazione” sulla toxoplasmosi che ne ostacola l’uso in gravidanza.

Circa le vicende legate al parto, a prescindere dalle informazioni di base che renderebbero il parto efficace e che richiedono tanto tempo per poterle sviluppare, in queste poche righe ma di cui abbiamo abbondante bibliografia (per esempio il libro “Accanto alla madre. Essere doula: un atto d’amore” di Clara Scropetta) basterebbe ricordare che il parto funziona perfettamente se fatto in solitudine come è previsto dal “progetto” originale.
A prescindere dal parto, dove come osteopati difficilmente possiamo intervenire, immediatamente dopo possiamo essere determinanti nei primi 3 mesi, dove poche terapie sono efficaci come l’osteopatia, e dai tre mesi a un anno possiamo rafforzare il nostro intervento con l’approccio che ci ha insegnato Mario Castagnini che si rende indispensabile sui seguenti parti problematici:
1-parto gemellari
2-parto pretermine-prematuri
3-parto dismaturi
4- parti distocici (forcipe, ventosa, taglio cesareo, parto podalico)
5- indice di Apgar inf. A 3 al 1° minuto e inf. 7 al 5° minuto
6-neonati con crisi convulsive
7- ittero neonatale grave
8-crisi ipocalcemiche o ipoglicemiche con segni neurologici
9-parto da madre diabetica
10-parto da madre con gestosi
11-parto da gravidanze a rischio
12-parti con liquido amniotico tinto-melmoso
13- neonati con infezioni in atto.

Inoltre in ottica di prevenzione sulle sindromi autistiche è determinante per i nostri figli l’allattamento al seno per diversi motivi, per non produrre ulteriore intossicazione con i latti artificiali ma soprattutto per l’apporto decisivo al microbioma intestinale, sapendo che il 100% dei bambini autistici soffre di disbiosi intestinale.
L’abilità dei genitori consiste nel proteggere i bambini anche nell’evitare l’uso eccessivo di farmaci, sapendo quando sia fondamentale non somministrare antibiotici nei primi tre anni di vita. Questo periodo è cruciale per prevenire la disbiosi intestinale, uno squilibrio che può compromettere il sistema immunitario. Ogni genitore, naturalmente, cerca sempre di fare del proprio meglio per i propri figli, ma può essere utile anche ascoltare diversi punti di vista. Oltre agli osteopati, ad esempio, è possibile consultare pediatri omeopati, che offrono rimedi altrettanto efficaci per le problematiche più comuni nei bambini.
Per combattere questa ‘pandemia silenziosa’, noi osteopati possiamo fare molto per aiutare i genitori a scegliere uno stile di vita il più naturale possibile, lontano dall’uso indiscriminato della chimica in tutte le sue forme.

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Fattori Contestuali, effetti placebo e nocebo tra gli Osteopati Italiani: compila il questionario online! https://www.tuttosteopatia.it/fattori-contestuali-effetti-placebo-e-nocebo-tra-gli-osteopati-italiani-compila-il-questionario-online https://www.tuttosteopatia.it/fattori-contestuali-effetti-placebo-e-nocebo-tra-gli-osteopati-italiani-compila-il-questionario-online#respond Wed, 27 Nov 2024 19:30:51 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4554956
È online l’indagine promossa da COME Collaboration e da Francesco Cerritelli, referente del progetto, utile a chiarire l’utilizzo dei fattori di contesto per il potenziamento del risultato terapeutico nell’attività clinica osteopatica. Obiettivo della ricerca, quello di approfondire la comprensione della consapevolezza dei fattori contestuali tra gli osteopati e la loro conoscenza del potenziale impatto che questi […]

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È online l’indagine promossa da COME Collaboration e da Francesco Cerritelli, referente del progetto, utile a chiarire l’utilizzo dei fattori di contesto per il potenziamento del risultato terapeutico nell’attività clinica osteopatica. Obiettivo della ricerca, quello di approfondire la comprensione della consapevolezza dei fattori contestuali tra gli osteopati e la loro conoscenza del potenziale impatto che questi possono avere sui risultati clinici. Per raggiungerlo è stato strutturato un questionario mirato che va compilato dagli osteopati in maniera del tutto volontaria, sulla base della propria esperienza. La compilazione richiederà 8-10 minuti.
Le risposte sono completamente anonime e saranno utilizzate solamente per gli scopi di questa ricerca.

I fattori contestuali oggetto di analisi, sono elementi diversi all’interno di un incontro terapeutico che plasmano l’interazione tra pazienti e operatori sanitari e influenzano l’efficacia delle terapie e dei trattamenti. Essi comprendono dimensioni personali, storiche, culturali, ambientali, fisiche e retoriche. Questi fattori incidono sui meccanismi terapeutici, sulla risposta ai trattamenti e sugli esiti clinici complessivi. Le caratteristiche del paziente e dell’operatore sanitario, le peculiarità del trattamento e la dinamica tra di loro e l’ambiente in cui si svolge l’incontro contribuiscono tutti all’impatto dei fattori contestuali. Essi possono influenzare in modo significativo i sintomi e la percezione dell’efficacia delle terapie.

Deadline per compilare il questionario 22 Dicembre

Partecipa: https://it.surveymonkey.com/r/HL52SHJ

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L’Osteopatia per il benessere respiratorio dei bambini: un’indagine promettente https://www.tuttosteopatia.it/losteopatia-per-il-benessere-respiratorio-dei-bambini-unindagine-promettente https://www.tuttosteopatia.it/losteopatia-per-il-benessere-respiratorio-dei-bambini-unindagine-promettente#respond Mon, 25 Nov 2024 11:53:13 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4549892
Sabrina Galimberti, osteopata, e una pediatra allergologa uniscono le forze per migliorare la qualità della vita respiratoria di bambini affetti da disturbi respiratori, con risultati promettenti. Da circa due anni, un’affiatata collaborazione tra la dottoressa Stefania Galimberti, osteopata, e una pediatra allergologa, ha portato alla realizzazione di un’indagine sul trattamento osteopatico di bambini con difficoltà […]

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Sabrina Galimberti, osteopata, e una pediatra allergologa uniscono le forze per migliorare la qualità della vita respiratoria di bambini affetti da disturbi respiratori, con risultati promettenti.

Da circa due anni, un’affiatata collaborazione tra la dottoressa Stefania Galimberti, osteopata, e una pediatra allergologa, ha portato alla realizzazione di un’indagine sul trattamento osteopatico di bambini con difficoltà respiratorie, in particolare quelle legate all’asma e ai blocchi diaframmatici. I primi risultati stanno rivelando potenzialità terapeutiche importanti che potrebbero aprire nuove strade per il trattamento non farmacologico dei disturbi respiratori nei bambini.

Un trattamento innovativo e semplice

L’indagine si è concentrata sull’uso di tecniche osteopatiche, in particolare sul trattamento passivo del diaframma, che si è rivelato essere un approccio cruciale nel miglioramento della funzione respiratoria. Il protocollo adottato prevede una serie di tre sedute osteopatiche, integrate da esercizi di respirazione diaframmatica e di addestramento respiratorio personalizzato, mirato a ridurre la frequenza degli attacchi asmatici e l’intensità dei sintomi nei bambini affetti da asma bronchiale. Le metodiche impiegate agiscono principalmente attraverso l’educazione del paziente alla corretta gestione degli attacchi d’asma e al miglioramento della gestione del muscolo diaframma.
Essendo il muscolo diaframma associato al nostro stato emozionale, andrà incontro ad un ulteriore accorciamento nei momenti di stress, paura, ansia.
Al contrario, si avrà una sua distensione, nel momento in cui impariamo a rilassarlo, favorendo così una maggiore espansione della gabbia toracica, un miglioramento della funzionalità digestiva e intestinale, un alleggerimento delle tensioni cervicali e lombari, e molte altre funzioni legate a questo incredibile muscolo.
Di rilevante importanza è quindi il dialogo con il paziente stesso, con il quale ho cercato di instaurare un rapporto di fiducia e di apertura, permettendogli di sentirsi libero di comunicare qualsivoglia.

Dopo soli tre trattamenti, i bambini coinvolti nel progetto hanno riferito un miglioramento soggettivo e significativo del loro stato di salute, accompagnato da un miglioramento delle misurazioni spirometriche, come:

  • FEV1 o VEMS (Volume espiratorio massimo in un secondo): il volume d’aria emesso in un secondo dopo un’inspirazione massimale
  • FVC (Capacità vitale forzata): il volume d’aria totale espulsa in una espirazione forzata e dopo un’inspirazione massimale
  • PEF (Flusso di picco espiratorio): il più alto flusso sostenuto per almeno dieci millisecondi con una espirazione forzata, dopo un’inspirazione.

Con l’esame della spirometria viene valutata la funzionalità respiratoria nell’attività sportiva, la funzionalità polmonare dopo malattie e operazioni, lo studio di sintomi quali tosse, affanno, dolore al torace, oltre ad essere di aiuto nella diagnosi di varie patologie polmonari.

Per essere considerato normale, il valore del FEV1 deve essere compreso tra l’80% e il 120% del valore medio, mentre il rapporto tra FEV1 e FVC deve aggirarsi tra il 75-80%.
Incoraggianti i dati spirometrici, che hanno infatti mostrato un notevole miglioramento in alcuni parametri cruciali per la respirazione – in particolare nei bambini che soffrivano di asma – ma anche in quelli con difficoltà respiratorie di natura diversa, come quelle causate da un blocco diaframmatico. Il trattamento manipolativo osteopatico si è dimostrato benefico non solo per i bambini asmatici, ma anche per quelli senza diagnosi di asma, ma che soffrono di problematiche respiratorie secondarie.

L’indagine: risultati e futuro

Finora, sono stati coinvolti dieci bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni. Nonostante il campione limitato, i risultati preliminari sono incoraggianti. “I bambini che hanno seguito il trattamento osteopatico, in combinazione con gli esercizi respiratori, hanno mostrato un miglioramento sia nei parametri spirometrici che nella loro sensazione di benessere complessivo”, afferma la dottoressa Galimberti.

Il trattamento osteopatico  si basa su un approccio delicato e naturale, che include il bilanciamento del diaframma, la stimolazione del nervo vago (importante per il controllo del respiro e per la regolazione della funzione respiratoria), e tecniche di mobilizzazione della gabbia toracica e della zona sacrale. Queste tecniche mirano a ripristinare un’adeguata funzionalità respiratoria, alleviando le tensioni e le restrizioni fisiche che possono influire sul respiro.

Fondamentale è risultato l’approccio collaborativo con la pediatra e allergologa facilitato dal fatto di operare nello stesso ambulatorio, fattore che ha dato il via in maniera molto spontanea a questa sinergia interprofessionale. “Inizialmente la dottoressa allergologa ha iniziato a indirizzare alcuni bambini con problematiche respiratorie verso l’osteopatia – spiega l’osteopata Galimberti –  e i risultati positivi ottenuti hanno incentivato ulteriori collaborazioni. Vedo spesso bambini con disturbi allergici, intestinali e respiratori, e molti di loro hanno beneficiato notevolmente dai trattamenti osteopatici. Abbiamo deciso di monitorare scientificamente i risultati, effettuando una spirometria prima e dopo il trattamento e anche se il campione è ancora limitato, stiamo vedendo dei miglioramenti significativi”.

Molto positivo il riscontro da parte delle famiglie dei bambini coinvolti nel trattamento, che hanno accolto e approvato l’approccio osteopatico riferendo di un miglioramento evidente nel benessere dei figli, con molti che riportano una riduzione dei sintomi respiratori e una maggiore facilità nel respirare. Questo ha contribuito a consolidare la fiducia nella combinazione di osteopatia e trattamento respiratorio

Visti gli ottimi risultati raggiunti finora, l’indagine continua. La dottoressa Galimberti e la sua collega allergologa stanno progettando di estendere lo studio, coinvolgendo più bambini per raccogliere un campione di dati più ampio e verificare ulteriormente l’efficacia del trattamento osteopatico. “L’obiettivo a lungo termine è quello di migliorare la qualità della vita dei bambini, riducendo la necessità di farmaci e aumentando la loro capacità respiratoria”, conclude la Galimberti.

Questa iniziativa segna un passo importante verso l’adozione dell’osteopatia come complemento terapeutico nei disturbi respiratori infantili, con la speranza di offrire nuove soluzioni più naturali ed efficaci per la gestione delle difficoltà respiratorie nei più piccoli.

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Tornano le RAISE WEEKS: giornate di trattamento solidale https://www.tuttosteopatia.it/tornano-le-raise-weeks-giornate-di-trattamento-solidale https://www.tuttosteopatia.it/tornano-le-raise-weeks-giornate-di-trattamento-solidale#respond Wed, 13 Nov 2024 13:52:17 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4547585
Tornano le RAISE WEEKS nelle settimane comprese tra il 17 novembre (Giornata Mondiale della prematurità) e il 3 dicembre (Giornata Mondiale della disabilità), un periodo in cui tutti gli osteopati potranno mettere a disposizione la propria professionalità gratuitamente e per una giusta causa: raccogliere fondi e organizzando eventi e attività di sensibilizzazione su tutto il territorio […]

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Tornano le RAISE WEEKS nelle settimane comprese tra il 17 novembre (Giornata Mondiale della prematurità) e il 3 dicembre (Giornata Mondiale della disabilità), un periodo in cui tutti gli osteopati potranno mettere a disposizione la propria professionalità gratuitamente e per una giusta causa: raccogliere fondi e organizzando eventi e attività di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale, con un focus particolare sulle tematiche legate al progetto RAISE.

RAISE – Research and Assistance for Infants to Support Experience è il progetto della Fondazione C.O.ME. Collaboration ONLUS teso a promuovere la salute del bambino attraverso un approccio terapeutico multidisciplinare, incluso il trattamento manipolativo osteopatico.

Il percorso che RAISE propone non è solamente di tipo assistenziale, sociale, medico ma è “clinica portata al fianco del bambino e della sua famiglia” grazie a professionisti che collaborano fra loro in una dimensione multidisciplinare e interdisciplinare per il perseguimento di uno scopo comune: il raggiungimento del benessere del bambino, dalla nascita all’adolescenza, nella sua complessità bio-psico-sociale.

L’idea delle RAISE WEEKS giunta alla sua 4^ edizione è proprio quella di sostenere il lavoro di RAISE e il suo valore, che abbraccia anche la ricerca e l’attività clinica, la promozione del benessere in ambito pediatrico, allargandosi sia al mondo ospedaliero che alle associazioni, coinvolgendo personale medico, famiglie, volontari, ricercatori.

Come partecipare alle RAISE WEEKS

Per sostenere il progetto RAISE è sufficiente devolvere una parte dei trattamenti eseguiti quotidianamente, spiegando al paziente gli obiettivi del progetto. “Non ci sono requisiti specifici per i trattamenti solidali – spiegano gli ideatori del progetto Andrea Manzotti e Francesco Cerritelli – che possono riguardare sia l’ambito pediatrico, neonatale che disabilità. Non vi è neanche un numero minimo di trattamenti richiesto”.

Per aderire alle Raise Weeks 2024 basta compilare scrivere all’indirizzo raiseweeks@theraise.org
indicando i propri recapiti per poter procedere all’inserimento nell’elenco degli osteopati partecipanti.

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Collaborazione e innovazione nelle terapie per l’Autismo: il convegno di Ábaton Onlus ha raggiunto l’obiettivo https://www.tuttosteopatia.it/collaborazione-e-innovazione-nelle-terapie-per-lautismo-il-convegno-di-abaton-onlus-ha-raggiunto-lobiettivo https://www.tuttosteopatia.it/collaborazione-e-innovazione-nelle-terapie-per-lautismo-il-convegno-di-abaton-onlus-ha-raggiunto-lobiettivo#respond Mon, 11 Nov 2024 13:40:57 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4546307
L’osteopatia può essere d’aiuto nei pazienti con spettro autistico. E’ questa la sintesi del I convegno tenuto in Italia dal titolo: “Presa in carico della persona nello spettro dell’autismo” tenutosi a Macerata con la grande spinta della collega Paola Giosuè e l’organizzazione collaudatissima della Onlus Ábaton, dell’AIOT Pescara e lo staff di Gina Barlafante. Location […]

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L’osteopatia può essere d’aiuto nei pazienti con spettro autistico. E’ questa la sintesi del I convegno tenuto in Italia dal titolo: “Presa in carico della persona nello spettro dell’autismo” tenutosi a Macerata con la grande spinta della collega Paola Giosuè e l’organizzazione collaudatissima della Onlus Ábaton, dell’AIOT Pescara e lo staff di Gina Barlafante. Location da grandi eventi presso l’Aula Sinodale della diocesi di Macerata e grande affluenza di colleghi osteopati e non solo, l’evento si è aperto con questa premessa: “questo convegno vuole essere un momento di condivisione delle esperienze e delle competenze di professionisti impegnati da anni nella presa in carico dei problemi del neurosviluppo in un’ottica di collaborazione e crescita interprofessionale a beneficio della qualità della vita della persona”. L’obiettivo è stato raggiunto a pieno. Per i colleghi che hanno perso questa occasione di formazione è bene che conoscano dei numeri che sono agghiaccianti e che parlano in Italia di 1 bambino autistico ogni 77 e negli USA di 1:36 per cui Burgio e Parisi parlano da tempo di pandemia silenziosa e che “all’origine del drammatico incremento di disturbi del neurosviluppo (in particolare dello spettro autistico) e di patologie neuropsichiatriche, ci sarebbero condizioni materno-fetali di “stress” persistente, infiammazione/infezione cronica, esposizione a migliaia di molecole di sintesi potenzialmente neurotossiche (pesticidi, metalli pesanti e perturbatori endocrini) presenti in placenta, sangue cordonale e latte materno”. Queste frasi prese dalla brochure, sono state rimarcate nel convegno da diversi relatori fra cui al dottoressa Simona Nava, che nel suo intervento di venerdì mattina, ha ricordato a chi ancora non conosce l’epigenetica quanto sia forte l’impatto dell’ambiente sul DNA (ben il 98%) e che rappresenta il software, mentre il DNA rappresenta l’hardware. La Nava individua come cause destabilizzanti il sistema: onde disarmoniche (telefonini, computer, 5g); molecole chimiche (metalli pesanti, interferenti endocrini, arsenico, fumo, idrocarburi); carenze nutrizionali. Il dato più allarmante è forse quello che i danni generati sono transgenerazionali e che impattano sulle 3 generazioni successive. E’ emersa inoltre l’importanza di prestare attenzione all’acido folico – soprattutto in conseguenza dell’intossicazione da biossido di titanio E171 – alle intossicazioni da glifosato, e a integrare sempre la vitamina D, oltre al promuovere a spada tratta l’allattamento al seno. Impossibile raccontarvi in questo articolo tutti gli spunti di riflessione nati in questi due giorni, non solo per aiutare i bambini autistici ma come, a partire da un estremo, sia possibile comprendere appieno la “normalità” a prescindere dall’età. Ma partiamo dall’inizio. Dopo la dovuta presentazione iniziale da parte di Gina Barlafante, Giosuè, Di Pietrantonio, Sbarbaro e Marco Petracca per il Roi, ha preso la parola uno dei grandi attesi di questo convegno: Antonio Parisi, che dopo aver scritto il libro sulla Teoria del cervello autistico aveva tutto il diritto di aprire questo convegno. Come afferma da anni, è fondamentale mettere il corpo al centro delle terapie di supporto, un principio che applica con grande maestria attraverso il metodo Delacato. A seguire, un altro grande esperto, conosciuto da chiunque si occupi di autismo: Filippo Muratori, professore di Neuropsichiatria infantile presso l’Università di Pisa e direttore dell’Unità Operativa di Psichiatria dello Sviluppo del Dipartimento di Neuroscienze dell’età evolutiva dell’IRCCS Stella Maris. Autore nel 2023 di uno dei libri più completi sull’autismo, Primi passi nell’autismo, ci ha ricordato che “l’autismo è una condizione speciale del neurosviluppo, che inizia nell’utero e diventa gradualmente evidente nei primi 18 mesi di vita. La sua origine è legata a una complessa interazione tra fattori genetici e ambientali, che determina un’organizzazione neurologica atipica, sia a livello corticale che sottocorticale”. La prima sezione del convegno si è conclusa con l’intervento della dott.ssa Simona Nava, che come vi ho già anticipato, ha parlato dei primi 1000 giorni di vita. La seconda sessione, dopo la pausa pranzo, inizia con Giulia Bartazzoli, che nella sua relazione dal titolo L’evoluzione neuromotoria 0-12 mesi: prevenzione e segnali d’allarme riprende gli insegnamenti di Mario Castagnini. A seguire, uno dei nostri colleghi più brillanti, Giandomenico D’Alessandro, presenta una relazione sul ruolo dell’osteopatia nello sviluppo neuromotorio, in cui ha avuto l’occasione di ricordare l’importanza delle fibre C nel nostro lavoro. La sessione si conclude con l’intervento di Emanuele Botti, che ha illustrato i principi base del trattamento manuale osteopatico. Ad aprire la terza sessione è Cristina Panisi, pediatra, che rappresenta al meglio la forza e l’importanza della collaborazione tra le diverse professioni per supportare le persone con autismo. Tra i suoi numerosi lavori, ricordiamo l’articolo Disturbo dello spettro autistico: dall’utero all’età adulta, suggerimenti per un cambiamento di paradigma e Dalla genetica all’epigenetica: cosa cambia nella pratica clinica dell’ASD, scritto insieme a Ernesto Burgio. A chiudere la giornata è stato Alessandro Laurenti, che, con 1300 bambini autistici trattati nella sua carriera, aveva certamente il diritto di esprimere il suo parere in questo convegno, ribadendo l’importanza di mettere il corpo al centro del trattamento per questi bambini con difficoltà. La serata si è conclusa con lo spettacolo Il ragazzo inter-galattico, tratto dal libro Per sempre Giò di Viviana Locatelli, madre di Giorgio, un bambino autistico che ha vissuto con gioia grazie anche a un tifo sfegatato per l’Inter. La mattina di sabato 9 si è aperta con la relazione del dott. Costantino Supino, pediatra, che ha parlato dell’approccio con la medicina a basse dosi, sottolineando l’importanza del microbioma intestinale e la frequente disbiosi intestinale nei bambini autistici. È poi stata la volta della padrona di casa, Paola Giosuè, che ci ha illustrato come il trattamento osteopatico possa essere efficace nel supportare il sistema autonomico delle persone autistiche. La sessione si è chiusa con l’intervento dello psicologo Gabriele Einaudi, che ha discusso l’efficacia del Safe Sound Protocol. Dopo il coffee break, la logopedista Alessandra Borghese ha parlato dell’importanza della lingua e di come gli osteopati possano essere di aiuto, fin dai primi giorni di vita, nel sostenere la suzione. Luca Cicchiti, uno dei tanti ricercatori di valore che l’A.I.O.T. ha formato, ha presentato le ricerche scientifiche osteopatiche sull’autismo. A seguire, Paola Giosuè ha anticipato i prossimi progetti scientifici che saranno realizzati nelle Marche e in Abruzzo nel 2025, coinvolgendo diversi colleghi. Dopo pranzo, un altro dei nostri fuoriclasse osteopatici, il dott. Stefano Frediani, ha incantato il pubblico con la sua relazione sulle connessioni neurologiche tra la sfera orale e il neurosviluppo. Marco Petracca, con la sua solita gentilezza, ha raccontato la sua esperienza nel follow-up dei bambini prematuri. La sessione si è conclusa con gli interventi di Cristina Cavalera, terapista della neuropsicomotricità dell’età evolutiva, e di Maria Pia Nicoletta, che ha discusso il ruolo dell’insegnante di sostegno. Nel corso della chiusura dei lavori, è stata ribadita l’importanza di unire le forze e di creare sempre più occasioni di confronto, prima di tutto tra gli osteopati che lavorano negli stessi ambiti. È emerso quanto possa essere cruciale integrare le competenze, e ci auguriamo che questo convegno rappresenti solo il primo passo in questa direzione. Non possiamo che ringraziare Paola Giosuè e l’Abaton per aver creato questa preziosa occasione di confronto.  

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Crescita e innovazione nell’Osteopatia: partecipa al 9° Open Forum di OsEAN a Saronno https://www.tuttosteopatia.it/crescita-e-innovazione-nellosteopatia-partecipa-al-9-open-forum-di-osean-a-saronno https://www.tuttosteopatia.it/crescita-e-innovazione-nellosteopatia-partecipa-al-9-open-forum-di-osean-a-saronno#respond Thu, 31 Oct 2024 14:45:43 +0000 https://www.tuttosteopatia.it/?p=4541286
Tutto pronto per il 9° Open Forum for Osteopathic Education di OsEAN, che si terrà il 7 e 8 novembre per la prima volta in Italia, nelle sede AIMO di Saronno (Va). L’evento rappresenta un’importante opportunità di confronto e aggiornamento sui modelli osteopatici tra tradizione e pratica basata sull’evidenza, con l’imperdibile partecipazione  di ben 17 […]

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Tutto pronto per il 9° Open Forum for Osteopathic Education di OsEAN, che si terrà il 7 e 8 novembre per la prima volta in Italia, nelle sede AIMO di Saronno (Va). L’evento rappresenta un’importante opportunità di confronto e aggiornamento sui modelli osteopatici tra tradizione e pratica basata sull’evidenza, con l’imperdibile partecipazione  di ben 17 relatori di fama internazionale provenienti da tutto il mondo.

Oltre al vice presidente OsEAN Raimund Engel, solo per citarne alcuni saranno presenti Jason Haxton direttore del Museo di Medicina Osteopatica di Kirksville con un intervento dal titolo: “Nature and Evidence Based Science of Dr. Still’s Philosophy”; Steven Vogel, caporedattore dell’International Journal of Osteopathic Medicine,  Marianne Damgaard Jensen della Faringdon Clinic e Londra, dove dirige Practice Based Education presso BCOM, ma anche Alberto Maggiani, responsabile e Docente del Dipartimento della Ricerca di AIMO, Matteo Turinetto DO e Giacomo Consorti DO.

Nell’ultimo decennio l’osteopatia ha vissuto un’espansione straordinaria, con un numero crescente di proposte formative che richiedono standard qualitativi sempre più elevati. In questo panorama dinamico, istituti di formazione e professionisti sono in continua ricerca di miglioramento, non solo a livello individuale, ma anche attraverso una sinergia collaborativa. È proprio per promuovere questo spirito di scambio e cooperazione che, nel 2009, è nato l’Open Forum di OsEAN.

Quest’anno, la 9^ edizione italiana dell’Open Forum si focalizza su confronto, condivisione delle best practices e aggiornamento, offrendo un’opportunità unica per tutti gli operatori del settore di crescere insieme e innovare nel campo dell’osteopatia. Per non perdere l’occasione di far parte di questo evento stimolante è possibile iscriversi sul sito aimoedu.it/osean-open-forum-2024

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